lunedì 18 maggio 2015

Pensioni: ok del governo. Renzi, "abbiamo riparato errori di altri"



(AGI) - Roma, 18 mag. - Con il decreto varato oggi dal CdM puo' dirsi risolto il nodo pensioni che, in virtu' della sentenza della Corte Costituzionale, rischiava di trasformarsi in una vera e propria matassa impossibile da sbrogliare. Il presidente del consiglio Matteo Renzi, al termine di un'ora e mezza di discussione in consiglio dei ministri, si e' detto soddisfatto per una risposta arrivata velocemente. In conferenza stampa, assieme ai ministri Pier Carlo Padoan e Giuliano Poletti, ha spiegato i punti qualificanti del decreto: si attinge a un 'tesoretto' di 2 miliardi a 180 milioni con cui pagare la mancata indicizzazione delle pensioni a 3,7 milioni di persone: "Tre virgola sette milioni di persone riceveranno 500 euro il primo agosto. 650 mila persone, quelle che sono sopra i tremila euro di pensioni, non riceveranno alcunche'. Se prendi 1.700 euro lordi di pensioni avrai il primo agosto il bonus Poletti di 750 mila euro, se prendi 2700 euro lordi avrai 278 euro di bonus Poletti", ha sottolineato il premier. "E' una questione di stock e di flusso", ha sottolineato Padoan ai giornalisti che gli chiedevano delle coperture del decreto sulle pensioni varato oggi: "Lo stock sono gli arretrati che saranno pagati con la differenza tra tendenziale e programmatico; il flusso sara' gestito attraverso la programmazione". Al premier, tuttavia, ha risposto l'opposizione con il capogruppo FI alla Camera, Renato Brunetta: "Renzi in conferenza stampa cerca di cambiare carte in tavola", ha spiegato: "Renzi smetta di chiamarlo bonus: e' semplicemente una restituzione parziale e imbrogliona. Altro che bonus!". Il leader della Lega, Matteo Salvini, guarda invece a Strasburgo per fare giustizia degli esodati: "Sul tema delle pensioni abbiamo dato incarico a un legale di presentare un ricorso contro la normativa Fornero alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, accompagnato dalle firme degli esodati che ancora aspettano", ha spiegato. Per i sindacati, la risposta del governo non e' "ne' adeguata ne' sufficiente", per dirla con il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. "Le risposte del governo non corrispondono alle indicazioni della consulta", sottolinea invece la Uil con Romano Bellissima. "Da Renzi una prima risposta, non la soluzione al problema" e' stato invece il commento del segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone. Ma Renzi ha sottolineato: "Quando questo provvedimento è stato votato, io tappavo le buche nella città di Firenze.
  Dire 'restituite tutto' e' ridicolo da parte di chi quella norma l'ha votata, e' proprio il colmo". E, sulla restituzione parziale delle indicizzazioni, il premier ha aggiunto: "Il nostro governo potrebbe stare qui a discutere mesi, perche' si pone un grande problema, ogni denaro che diamo a questi nostri concittadini lo togliamo a qualcun altro. Dovremo dare 18 miliardi di euro, che sarebbero tolti agli asili, alle infrastrutture, ai dipendenti. Una cifra molto grande".
19:56 18 MAG 2015

Nessun commento:

Posta un commento