venerdì 29 maggio 2015

Italiani all’estero, quanti sono e dove vivono – di Giorgio Brignola

In molte nazioni, in onore degli italiani, verrà festeggiato il 2 giugno

Secondo i dati più recenti, gli italiani residenti all’estero sono 4.051.000. Il 57% è residente in Europa (2.309.070). Nelle Americhe c’è fa fare un distinguo. Il 17% vive negli Stati Uniti, Canada compreso, ed il restante 25% è presente nell’America Centrale e Meridionale. In Africa, siamo presenti con l’1,3%, in Oceania col 3,8% ed in Asia, ultima nostra frontiera, gli italiani sono solo lo 0,6%. Questo sotto il profilo percentuale.
Andando nello specifico, la distribuzione europea della nostra gente determina una classifica ben chiara e determinata. La Comunità più numerosa vive in Germania con oltre 580.000 presenze. Subito dopo, troviamo la Svizzera con oltre 500.000 italiani (frontalieri esclusi). In Francia siamo 385.000. Più di 300.000 nel Regno Unito. Il rimanente vive in tutti gli altri Stati europei. Quindi, è nel Vecchio Continente la nostra Umanità più numerosa.
Anche in Patria, il flusso migratorio, quando era considerato ancora tale, appare diverso. La prima regione sul fronte dell’Emigrazione resta la Sicilia; seguita da Calabria, Puglia e Campania. Al nord, nelle prime posizioni, Lombardia e Veneto. Ciò sotto un profilo conoscitivo generale. Gli aventi diritto al voto sono poco più di 3.280.000. Con una netta prevalenza per la Circoscrizione Europa. Almeno secondo l’attuale normativa.
Tutto questo preambolo ha lo scopo di focalizzare la “forza” politica che potrebbe assumere, se non dispersa, la nostra Comunità nel mondo. Basterebbe solo la realtà d’Europa per determinare un “peso” espressivo sulla formazione del futuro Parlamento nazionale. Purtroppo, com’è noto, la percentuale dei votanti all’estero resta contenuta.
I motivi sono complessi e, in ogni modo, di non facile identificazione. Certamente, se esistesse un partito per gli italiani d’oltre confine senza apparentamenti, come ora accade, con le formazioni politiche nazionali, la percentuale dei votanti, forse, potrebbe anche incrementarsi. Con nuova sensibilità per lo status di una grande comunità oltre frontiera capace d’offrire alla politica nazionale l’esperienza maturata sotto altre realtà e bandiere.

La nuova legge elettorale dovrebbe, anche, modificare il concetto di “partecipazione” e “rappresentatività” degli italiani nel mondo. Lo scriviamo con l’augurio che sia una percorribile certezza.

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