lunedì 10 ottobre 2016

La Rete Palermo pulita al "parco Robinson" di Borgo Nuovo

Con tale tappa, svoltasi l'8 ottobre, si sono concluse le iniziative di puro Volontariato attivo della Rete Palermo pulita, per l’anno 2016.
Il parco Robinson, ricadente nella V Circoscrizione, era stato già tappa nell'anno 2015, ma purtroppo l’auspicata totale restituzione ai Cittadini ed alle Cittadine non è avvenuta.
Noi Associazioni e singoli Aderenti abbiamo continuato a dare esempio concreto, ma ad ogni tappa notiamo che non esiste rispetto per i beni comuni ed addirittura si mette a repentaglio l’incolumità dell’infanzia e dell’adolescenza, che, ignara dei pericoli, tenta di svagarsi all'aria aperta.
Infatti, abbiamo rilevato e segnalato la presenza diverse siringhe, addirittura senza la protezione dell'ago e ciò significa, a parte ogni considerazione verso coloro che hanno deciso di intraprendere una strada spesso senza uscita, non avere rispetto neanche per tale fascia di età.
A ciò è da aggiungere la quantità di vetro disseminata, spesso generata da frantumi di bottiglie di birra o di vino. 
Molti abitanti del luogo ci hanno ringraziato e lodato, mentre altri si sono lamentati del servizio reso dalla Risorse Ambiente Palermo (RAP).
Ma come abbiamo evidenziato in diverse circostanze, molti oggetti non camminano da soli e quindi “qualcuno” preferisce buttarli dove capita, evitandosi di raggiungere i cassonetti o le postazioni per la consegna dei rifiuti ingombranti e speciali.
Purtroppo Palermo è ancora molto distante da standard di civiltà e della cura dei beni comuni. Molti ritengono che se pagano le tasse possono trattare la città come una pubblica discarica, non comprendendo che necessita, ciascuno per la propria parte, collaborare.
Ecco che subentrano iniziative di Volontariato come quella della Rete Palermo pulita, che non desidera sostituirsi a coloro che sono preposti alla pulizia della città, delle aree verdi, dei litorali costieri, ma attraverso tali azioni diffondere il rispetto dell’ambiente e, dove attiva, la necessità della raccolta differenziata.
Anche in questa tappa il supporto del Centro Servizi per il Volontariato, di concerto con il Tavolo minori rappresentato da Filippa Alfano, è stato fondamentale.
Mentre i Volontari si prestavano alla pulizia dello spazio verde pubblico, altre Associazioni intrattenevano i minori presenti, con attività ludiche, ma ingegnosamente imperniate sulle tematiche relative al rispetto dell’ambiente ed alla raccolta differenziata (risorse e non rifiuti).
Per il quarto anno consecutivo, la Rete Palermo pulita, con il patrocinio del Comune di Palermo e di intesa con la RAP (immediato ritiro di quanto rinvenuto e differenziato), ha cercato di restituire spazi alla cittadinanza ma, a differenza degli anni precedenti, ha deliberato di organizzare l’evento conclusivo, aperto a tutta la cittadinanza, alle Istituzioni, alle Partecipate, previsto per il 13 novembre all’Ecomuseo del mare di via Messina Marine, 27.
In tale circostanza saranno narrate, anche visivamente e fotograficamente, tutte le tappe, compresa quella “fuori le porte”, ma fortemente desiderata e voluta presso il Giardino della Memoria di Isola delle Femmine.

La scelta del luogo è stata dettata dalla definizione più bella e più consona di ecomuseo: un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio (Hugues De Varine).  

sabato 1 ottobre 2016

1 ottobre 2016 – il Volontariato ed il CeSVoP al Giardino della Memoria – Isola delle Femmine

Il 23 maggio 1992, sull'Autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, una carica di tritolo posta in un tunnel, che passa sotto l'asfalto autostradale, fu fatta esplodere dalla mafia, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo ed i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
Viene denominata la strage di Capaci ma, in effetti, è avvenuta nel  territorio di Isola delle Femmine. I suddetti Comuni limitrofi, insieme a quello di Torretta, fanno  parte di una unione di Comuni o meglio definiti Associazione di Comuni.
Il giardino della memoria e della vita (proposta dalla vedova Tina Montinaro Martinez)  si sarebbe dovuto chiamare "Quarto Savona Quindici", che era il nome in codice della squadra che faceva la scorta al giudice Giovanni Falcone.


La Rete Palermo pulita ed il Tavolo minori del CeSVoP si sono rimboccate le maniche attivando la propria azione di pulizia ed di animazione per i più piccoli, imperniata sul rispetto dell’ambiente, sulla raccolta differenziata e sulla narrazione della strage, egregiamente realizzate dall'Associazione di Volontariato Mosaicando.
E’ stata una tappa ben diversa dalle solite, perché eravamo impregnati dai volti e dalle anime di coloro che hanno sacrificato la propria vita per lo Stato e per gli altri.


Quante persone percorrendo l’autostrada si soffermano, ricordano quel tragico 23 maggio. 

Molti Cittadine e Cittadine si radunano quel 23 maggio. 
Le istituzioni in primo piano, associando Paolo Borsellino e la sua scorta nonché tutti coloro che hanno perso la vita nell’esercizio delle proprie funzioni, declamano epiteti, dichiarando il proprio sostegno ed il proprio supporto.


Ma poi…si perde la “memoria”.


Il Volontariato, come spesso avviene, è stato anticipatore di una tappa che:
- ha voluto “rinfrescare la memoria”, ribadendo che non si scende in campo solo in concomitanza con le stragi;
- la memoria ed il rispetto perenne nei  confronti di coloro che hanno perso la vita per gli “altri”, devono essere consegnate ininterrottamente alle giovani generazioni;
- ha sottolineato che siamo già nel momento storico delle Città metropolitane e quindi dobbiamo incominciare  a pensare, riflettere ed agire in modo più esteso e più coeso;
- che possono convivere attività ed azioni che vedono le giovani generazioni congiunte alle meno giovani;
- ha affermato la ricchezza della diversità e del Volontariato e come questo può collaborare con la Pubblica amministrazione;
- che la valorizzazione ed il rispetto dei beni comuni non riguarda solo pochi.


Abbiamo apprezzato la presenza partecipata del Sindaco di Isola delle Femmine Stefano Bologna e dell’Assessore Rossella Puccio, è ciò significa un impegno istituzionale affinché uno spazio abbandonato e trascurato possa riappropriarsi degnamente e decorosamente della memoria che rappresenta e sempre rappresenterà.


Vogliamo concludere con una frase che possa rivoltare le coscienze delle Cittadine e dei Cittadini “assenti”:



che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.

Giovanni Falcone