sabato 30 maggio 2015

La A19 si sbriciola, rimetterla in sesto costa 200 milioni

Una manutenzione scesa negli ultimi anni a meno di settemila euro a chilometro, investimenti ridotti al lumicino, ed ecco che l’Autostrada più importante della Sicilia, la Palermo—Catania, come dice il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari "si sta sbriciolando", e comunque è un colabrodo tra guardrail vecchi e piccoli, viadotti non riparati da quindici anni e transitabili soltanto a un senso di marcia, altri ponti che cedono per frane note da un decennio come Himera.
Per rimettere in piedi l’A19 e portare a termine tutti gli interventi occorrerebbero circa 200 milioni di euro: ma per la manutenzione straordinaria l’Anas ha in corso cantieri per appena 9 milioni di euro. Poco o nulla, insomma. Ed ecco il risultato: un autostrada in decomposizione, sul quale adesso si stanno concentrando le attenzioni delle procure e non solo. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, chiede un intervento straordinario al governo nazionale: «Per rimettere in sesto l’A19 e le principali arterie dell’Isola occorrono 2,5 miliardi di euro», dice, mentre i sindacati puntano il dito su Roma: «L’Anas nazionale ha deciso di non investire più in Sicilia e questo è il risultato »,aggiunge il segretario della Filt Cgil, Franco Spanò.
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