mercoledì 17 giugno 2015

Storie di Migranti

Nell'attuale periodo i migranti sono al centro dell'attenzione.
Sembra che nessuno vuole accoglierli e la politica e gli Stati europei si schierano a favore o contro.
Per tale motivo riportiamo due articoli (uno di mesi fa) nei quali viene evidenziato che se si vuole si può. E non solo per i migranti...

Elias Orjini e Mohammed Sabaly dalla carretta del mare al mondiale di vela (05 giugno 2015)

Elias musulmano del Gambia e Mohammed, cattolico del Ghana fanno parte dell'equipaggio dell'Ottovolante.

Due migranti giunti in Sicilia a bordo di due barconi fatiscenti, Elias Orjini, ghanese, 26 anni, cristiano, e Muhamed Sabaly, gambiano, di 19, musulmano, parteciperanno insieme ad un equipaggio di skipper siracusani, a bordo della barca "Ottovolante", al Campionato mondiale di Vela 2015 in programma a Barcellona dal 27 giugno al 4 luglio.
La barca ha lasciato il porto di Siracusa il 15 giugno. L'iniziativa, che vuole essere un segnale dopo la vicenda dei cristiani gettati in mare dai musulmani durante una traversata, è stata presentata  nel Comune di Siracusa, che l'ha sostenuta insieme al Comune di Pozzallo (Ragusa), alla presenza, tra gli altri, dell'assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti Giovanni Pizzo e dei sindaci di Siracusa e Pozzallo, Giancarlo Garozzo e Luigi Ammatuna.
I due migranti sono stati selezionati dalla Comunità Sant'Egidio di Catania, della quale sono ospiti. Elias, fuggito dal Ghana, è scampato al naufragio del suo barcone nel quale hanno perso la vita 350 migranti. Muhamed è arrivato sulle coste siciliane con un barcone approdato a Siracusa il 28 settembre 2013.
Ha impiegato tre anni per arrivare in Libia. "Risalire su una barca - ha detto Elias - è stata una forte emozione. Adesso il mio rapporto con il mare è completamente diverso. Mi piace ascoltare in silenzio il rumore delle onde, del vento che fa muovere le vele. E poi le risate con i miei nuovi compagni di viaggio che mi aiutano ad allontanare il ricordo delle urla e dei pianti che facevano da sottofondo al mio primo viaggio dalla Libia verso la Sicilia". "I giorni della settimana che preferisco - ha detto Muhamed - sono quelli in cui ci alleniamo.
Mi piace stare con i miei compagni d'equipaggio che in questi mesi sono riusciti ad insegnarci manovre che inizialmente ci sembravano complicatissime. Ma soprattutto ci hanno insegnato ad amare e rispettare il mare". "Una scelta voluta - ha detto l'assessore Pizzo - un abbraccio fra religioni e civiltà. Questo è un progetto che parla di politica con la P maiuscola, di vita e di amicizia.
Questo è l'unico vero motivo per cui penso che è bello ed utile fare politica: dare segnali di cambiamento, riportare in rotta ciò che sta andando fuori".
ANSA/AP Photo/Carmelo Imbesi
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/06/16/elias-orjini-e-mohammed-sabaly-dalla-carretta-del-mare-al-mondiale-di-vela_025deef4-373a-4bf6-afb9-f94ff4423534.html

Il primo hotel al mondo gestito da rifugiati
27 febbraio 2015
In pieno centro città, l'albergo Magdas accoglie i turisti nei suoi ambienti raffinati e dotati di tutti i comfort. A curare ogni aspetto dell'accoglienza, impiegati, camerieri e concierge che provengono da 14 nazioni e hanno inoltrato richiesta di asilo. Un hotel nel centro di Vienna, arredato in stile e decorato dalle opere degli studenti dell'Accademia di Belle Arti, a un passo dal Prater e dalle rive del Danubio. Sembrerebbe un bel posto come tanti, ma l'hotel Magdas non è un albergo qualunque: aperto per iniziativa della Caritas austriaca, fornisce posti di lavoro ai rifugiati. Qui infatti l'80 per cento del personale è costituito da persone in fuga da guerra e persecuzioni, che hanno richiesto asilo o già ottenuto lo status di rifugiati. Molti di loro hanno alle spalle specifiche esperienze nel settore turistico, conoscono le lingue e sono qualificati, altri invece sono ragazzi che devono imparare un mestiere; tutti però faticavano a trovare un'occupazione nel paese a causa delle complesse pratiche burocratiche che dovrebbero garantire un permesso di lavoro.
Nel frattempo l'hotel Magdas offre a loro l'occasione di mettersi alla prova e guadagnare uno stipendio, e ai turisti di essere accolti in una struttura tanto bella esteticamente quanto stimolante dal punto di vista umano. I dipendenti già assunti (alcuni sono in posa nella foto) provengono da 14 nazioni, e come si legge sul sito dell'albergo "hanno storie di vita molto diverse da raccontare". Dal punto di vista giuridico l'hotel Magdas – che non chiede né riceve alcun contributo pubblico, ma è alla caccia di sponsor - è un'impresa sociale, ovvero un'impresa for profit il cui scopo dichiarato non è la massimizzazione dei profitti ma "la massimizzazione dell'apertura e dell'umanità".

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