L'Italia deve legiferare e mettere in pratica le buone prassi di altre Nazioni.
Ogni anno trenta
chilogrammi di alimenti buttati per ogni cittadino.
Il parlamento corre ai ripari: la grande distribuzione dovrà fare beneficenza.
Il parlamento corre ai ripari: la grande distribuzione dovrà fare beneficenza.
PARIGI - Dovranno
adottare misure per poter dare il cibo in eccesso ai poveri. Francia, la lotta
contro lo spreco alimentare parte dai supermarket e dai grandi centri
commerciali. Il parlamento francese, infatti, discute in questi giorni una
serie di provvedimenti per impedire quello che il socialista Guillaume Garot ha
definito come "un vero e proprio scandalo". Giudizio netto, reso
inattaccabile dalle cifre: ogni anno, in media, ciascun cittadino francese
spreca dai 20 ai 30 chilogrammi di cibo. La soluzione passa attraverso la
solidarietà: la grande distribuzione dovrà donare il cibo in eccesso ai poveri.
Una questione
culturale (e qualche critica). E per risolvere il problema non si va solo alla
fonte, ai luoghi nei quali il cibo viene venduto. Ma si allarga la prospettiva.
Tra le misure approvate, infatti, anche una serie di indicazioni per realizzare
un programma di educazione alimentare che coinvolgerà i francesi sin dai primi
anni di scuola. Tutti d'accordo? Ovviamente no: a criticare la decisione del
Parlamento soprattutto la Federazione del Commercio e della distribuzione:
"La legge è sbagliata", commentano. Il motivo: "Solo il 5% del
cibo sprecato arriva da supermarket e dalla grande distribuzione".
Critiche che non fermano il governo francese. L'obiettivo è quello di dimezzare
lo spreco di cibo entro il 2025.
In beneficenza. La
nuova normativa non si applicherà indistintamente a tutti i supermercati. A
dover osservare le nuove regole saranno soltanto gli ipermercati di oltre 400
metri quadrati, i titolari dei quali avranno l'obbligo di concludere un accordo
con un ente di beneficenza, al fine di agevolare le donazioni alimentari.
Secondo numerose associazioni, il valore del cibo sprecato va dai 13 ai 22
miliardi di dollari l'anno.
Niente sprechi. Neanche
al ristorante. Non solo. La norma sullo spreco di cibo rientra all'interno di
una legge che ridisegna le politiche ambientali ed energetiche della Francia.
Legge che prevede altri obblighi che riguardano chi si occupa di distribuzione
e vendita di cibo. Come quella per promuovere l'uso delle doggy bag: le bustine
per portar via il cibo che non si riesce a consumare al ristorante.
E in Italia? Le ultime
stime sono riferite al 2014. Il valore economico dello spreco alimentare
"domestico" sarebbe pari a 8,1 miliardi di euro. Inoltre, 2 milione
di tonnellate di cibo vanno perse nella trasformazione industriale e 300 mila
tonnellate nella fase di distribuzione. I prodotti non raccolti: il cibo
"lasciato sul campo" ammonta a 1,4 milioni di tonnellate: il 3% della
produzione agricola nazionale". In Parlamento, i deputati Maria Chiara
Gadda e Massimo Fiorio, Pd, si sono fatti promotori di "una legge per
limitare gli sprechi, utilizzare consapevolmente le risorse e promuovere la
sostenibilità ambientale". E' stata presentata lo scorso 17 aprile.
http://www.repubblica.it/ambiente/2015/05/22/news/francia_troppo_cibo_sprecato_il_governo_bisogna_darlo_ai_poveri_-115011536/?refresh_ce
http://www.repubblica.it/ambiente/2015/05/22/news/francia_troppo_cibo_sprecato_il_governo_bisogna_darlo_ai_poveri_-115011536/?refresh_ce
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