Condividiamo l'articolo pubblicato da Redattore Sociale, anche perché domani 2 ottobre si "festeggiano i Nonni".
La situazione è drammatica se pensiamo a quanti anziani, in special modo nella nostra Sicilia, vivono in condizioni di estremo disagio sociale.
I tagli alla sanità ed alla spesa sociale aggravano la situazione globale.
Le Associazioni di Volontariato fanno quanto è nelle loro possibilità, ma è triste osservare che Cittadini, che hanno dato tanto, oggi ricevono ben poco, anche in termini di dignità e di rispetto.
Forse lo Stato sociale, che dovrebbe convergere le proprie attenzioni legislative sui principi base della solidarietà, è ancora in tempo ad invertire rotta al fine di evitare che tra pochi anni la situazione degeneri inesorabilmente.
Roma - 01 ottobre 2015
Grazie ai progressi della medicina e della
ricerca, la popolazione mondiale di età superiore ai 60 anni raddoppierà entro
il 2050, passando dai 900 milioni di individui di oggi a quasi 2 miliardi, e
supererà il numero dei bambini di età inferiore a 5 anni entro il 2020. E'
quanto emerge dal nuovo Rapporto sull'Invecchiamento e la Salute lanciato oggi
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità alla vigilia della Giornata
Internazionale degli Anziani in programma il 1°ottobre. Secondo le stime
dell'Oms, a livello globale, la popolazione aumenta a ritmi sempre più veloci:
oggi, per la prima volta nella storia, la maggior parte delle persone
raggiungono e superano i 60 anni, mentre 125 milioni di persone nel mondo
raggiungono gli 80; entro il 2050 la maggior parte di questi- 120 milioni-
vivranno in Cina, mentre 434 milioni nel resto mondo. ‘Oggi, la maggior parte
delle persone, anche nei paesi più poveri, vivono sempre più a lungo- afferma
Flavia Bustreo Vice Direttore Generale Salute delle Donne e dei Bambini presso
l''Oms- Ma questo non è sufficiente. Dobbiamo garantire che la terza età sia
vissuta in salute, consentendo l''accesso alle cure anche a chi vive in
condizioni svantaggiate e continuare a lavorare insieme ai Paesi per aumentare
la qualità della vita delle persone anziane. Il raggiungimento di questo
obiettivo non sarà solo un bene per le persone anziane, ma sarà un bene per la
società nel suo complesso’.
Nel 2050, secondo il
Rapporto dell''Oms, l'80% della popolazione anziana vivrà nei Paesi a medio e
basso reddito. E mentre in Europa, la popolazione anziana è aumentata dal 10%
al 20% in circa 150 anni, nei paesi come Brasile, Cina e India ci vorranno poco
più di 20 anni per raggiungere lo stesso cambiamento. L'Italia, grazie ad
alcuni dei fattori che hanno contribuito a raggiungere un'alta qualità della
vita- dall'accessibilità universale delle cure, all'alto livello del sistema
sanitario tra cui anche i risultati raggiunti nella salute materno-infantile -
si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo: il 21,4% dei
cittadini è over 65 e il 6,4% è over 80, seconda solo al Giappone, e medaglia
d'oro d'Europa seguita da Germania e Portogallo. Così in un comunicato
l''Istituto Nazionale per la Comunicazione. Ma nei prossimi 20 anni circa anche
Cile, Cina, Iran e Russia avranno una proporzione simile di popolazione anziana
come quella del Giappone, il paese con il più alto tasso di popolazione anziana
nel mondo. Un fattore che giocherà un ruolo chiave nell''opportunità di
reinventarsi delle società sarà proprio la scommessa da vincere per la salute
delle persone anziane. Ciò sarà
particolarmente importante per le donne, che costituiscono la
maggioranza delle persone anziane e che forniscono gran parte della cura
familiare per coloro che non possono più prendersi cura di se stessi. ‘Avendo
lavorato spesso in casa, le donne più anziane possono avere minori pensioni e
sussidi, un minor accesso alle cure sanitarie e ai servizi sociali rispetto
agli uomini. Le donne anziane hanno anche un rischio maggiore di abusi e, in
generale, peggiori condizioni di salute’ spiega Flavia Bustreo.
INVECCHIAMENTO,
UN'OCCASIONE MANCATA PER LA SOCIETÀ.
Il Rapporto rivede lo stereotipo degli
anziani come persone fragili e dipendenti, mettendo in evidenza come spesso il
contributo degli anziani venga tenuto poco in considerazione. Infatti, mentre
alcune persone anziane richiedono assistenza e sostegno, la popolazione anziana
in generale è molto diversa e offre molteplici contributi alle famiglie, alle comunità
e alla società in un senso più ampio. Contributi che, da quanto emerge nel
Rapporto, superano di gran lunga tutti gli investimenti che potrebbero essere
necessari per fornire i servizi sanitari, l''assistenza a lungo termine e la
sicurezza sociale, che le popolazioni più anziane richiedono. In questa
direzione, è importante che la politica sposti l''attenzione dal controllo dei
costi ad una maggiore attenzione per consentire agli anziani di fare le cose
che contano per loro. ‘Guardando al futuro, dobbiamo apprezzare l''importanza
dell''invecchiamento nella vita delle donne, in particolare nei paesi più
poveri- spiega Flavia Bustreo- E abbiamo bisogno di pensare molto di più a come
garantire la salute delle donne durante tutta l''arco della loro vita’,
continua l'Istituto Nazionale per la Comunicazione.
UNA VITA PIU LUNGA, MA NON
SEMPRE IN SALUTE.
Contrariamente a quanto si pensi, il Nuovo Rapporto
sull''Invecchiamento mette in luce che ci sono poche prove a dimostrazione del
fatto che gli anni in più di oggi siano vissuti più in salute rispetto a quanto
non succedesse per le generazioni precedenti alla stessa età. Purtroppo i 70
anni non sembrano ancora essere diventati i nuovi 60- afferma Flavia Bustreo-
Ma potrebbe essere così. Anzi, dovrebbe essere così. Mentre alcune persone
anziane possono vivere una vita più lunga e, allo stesso tempo, più sana, si
tratta quasi sempre di persone che provengono dai segmenti più avvantaggiati
della società. Le persone che invece vivono in ambienti svantaggiati, quelli dei
Paesi più poveri, con minori opportunità e minori risorse ancor più in età
avanzata, sono suscettibili di avere la salute più a rischio e hanno
maggiormente bisogno, spiega F. Bustreo. Il Nuovo Rapporto sottolinea come i
governi debbano agire per garantire delle politiche che consentano alle persone
anziane di continuare ad essere partecipi nella società, evitando di rafforzare
le ingiustizie che spesso sono alla base delle cattive condizioni di salute in età
avanzata, continua l''Istituto Nazionale per la Comunicazione.
TRE AREE CHIAVE DI
INTERVENTO.
Il rapporto mette in luce tre aree chiave di intervento che
richiederanno un cambiamento fondamentale nel modo in cui la società pensa
all''invecchiamento e alle persone anziane. La prima, è quella di rendere i
luoghi in cui viviamo molto più piacevoli e fruibili per le persone anziane.
Degli esempi concreti di best practies si possono trovare nella rete globale
dell''Oms delle Città e dei Comuni Amici
degli Anziani (Age-friendly) che comprende attualmente oltre 280 città, in 33
Paesi, tra cui Udine in Italia. Si va da un progetto per migliorare la
sicurezza degli anziani nei quartieri poveri di Nuova Delhi a delle strutture
ricettive in Australia e Irlanda per contrastare l''isolamento sociale e la
solitudine. Inoltre, è fondamentale che i sistemi sanitari siano allineati con
le esigenze degli anziani. Ciò richiederà un passaggio che permetta ai sistemi
che oggi sono rivolti a curare le malattie acute, a diventare sistemi in grado
di fornire assistenza per le malattie croniche, più frequenti in età avanzata.
Ci sono iniziative che hanno già ottenuto buoni risultati e che possono essere
diffuse e introdotte in altri Paesi. Come ad esempio, la creazione di equipe
composte da diversi specialisti come fisioterapisti, psicologi, nutrizionisti,
terapisti occupazionali, medici e infermieri in Brasile, o la condivisione di
cartelle cliniche computerizzate tra diversi istituti di assistenza in Canada.
I governi devono, inoltre, sviluppare sistemi di assistenza a lungo termine che
possano ridurre l''uso improprio dei servizi sanitari e garantire alle persone
che vivono i loro ultimi anni di farlo con dignità. Le famiglie avranno bisogno
di sostegno per fornire assistenza, dando maggiore libertà alle donne, che
spesso sono anche coloro che si prendono in carico la cura per i familiari più
anziani. Anche semplici strategie possono essere molto efficaci, come il caso
dei Paesi Bassi con il sostegno via Internet per chi assiste un familiare o di
sostegno alle associazioni delle persone anziane che forniscono il supporto tra
pari in Vietnam, conclude l''Istituto Nazionale per la Comunicazione.
(DIRE)
Nessun commento:
Posta un commento