giovedì 4 gennaio 2018
venerdì 15 dicembre 2017
Il Movimento dei Cittadini Sicilia… “Aiuta alla Vita”
L’Associazione
di Volontariato Movimento dei Cittadini Sicilia, con approvazione dell'Assemblea
dei Soci, ha deliberato di destinare i proventi del “5 per 1000” all'Associazione di Volontariato Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Palermo.
In data 15 dicembre 2017, in occasione del pranzo sociale presso la sede del CAV in corso Tukory,184, abbiamo donato abbigliamento, corredini, copertine, ecc. per neonati.

La
delibera del MCS scaturiva, inoltre, dai reiterati furti con scasso subiti, che
hanno creato notevoli danni non solo al CAV, ma, soprattutto, nei confronti
delle mamme assistite.
La
donazione conferma l’attenzione del MCS a vantaggio delle Cittadine e dei
Cittadini che vivono in condizioni di disagio.
Alla
cerimonia di consegna il CAV ha desiderato esternare immenso senso di gratitudine
da parte di tutti i Volontari e delle Persone assistite che, a loro volta, con entusiasmo
hanno fatto da cornice ad un gesto significativo ed alquanto apprezzato.
Siamo
felici che tale consegna è avvenuta in
occasione delle prossime festività natalizie, fiduciosi di offrire un po' di
serenità alle assistite.
Un
gesto di solidarietà e di attenzione a favore della collettività dimostrando, anche,
la sinergia tra Associazioni di Volontariato.
Ciò che abbiamo fatto solo per noi
stessi muore con noi.
Ciò che abbiamo fatto per gli altri e
per il mondo resta ed è immortale.
(Harvey B. Mackay)
sabato 9 dicembre 2017
La cooperativa sociale Immagine presenta l'evento CREA LAVORO
Il 9 dicembre si è
conclusa la due giorni "Crea Lavoro", promossa dalla Cooperativa
sociale Immagine con l’apertura di Villa Castelnuovo.
“La Storia ha già registrato il nome eccelso di Carlo Cottone, Principe
di Castelnuovo, come prototipo di patriota e di filantropo, di cittadino e di
uomo. Di lui, reso oramai immortale, può dirsi con l' Emmerson: fu un vero carattere,
rispecchiando la coscienza della società civile dei suoi tempi con
manifestazioni nobilissime, ammirate dall' universale.”
Oltre alla
Cooperativa Immagine, hanno sostenuto l’evento le Associazioni di Volontariato
Movimento dei Cittadini Sicilia, ArteInsieme, Iseum, Mosaicando, Panagiotis, l’Associazione
italiana agricoltura biologica, l’APS Passepartout, l'Arnia delle Meraviglie, Zafferano
Ruta, Insoliti artigiani, A.O.P.C.S. Protezione Civile, Artisti ed artigiani
vari.
Momenti unici, quindi,
che hanno visto insieme per la prima volta in assoluto la sinergia collaborativa
di Enti del Terzo Settore.
Apprezzati i prodotti
biologici ed i manufatti esposti, tra i quali le foto e l’album autobiografico “
un passo alla volta” di Alberto Bilardo.
L’evento, come
affermano Eugenio e Fabrizio Zanca, ha desiderato porre l’attenzione sulla
“Solidarietà attraverso il lavoro” che consiste nel creare occupazione per le Persone
svantaggiate in modo da avviare un reale ed un concreto processo di inclusione
sociale.
La Cooperativa ha già
avviato un’attività lavorativa con il “Social Garden”, un piccolo vivaio di piante
verdi e fiorite gestito da Persone con fragilità sociale ed è sua intenzione di
realizzare un punto vendita di prodotti biologici, acquistabili a chilometro
zero.
Ma la due giorni non
ha desiderato limitarsi ad una mostra/esposizione bensì offrire ai visitatori
ed ai partecipanti l’informazione e la conoscenza storica dell’Istituto agrario,
spaziando, a tratti, sulla piana dei Colli e soffermandosi sulla vita del
principe
Carlo Cottone, a mezzo visite guidate alquanto apprezzate e professionalmente
condotte dal prof. Giuseppe Castronovo (Socio del Movimento dei Cittadini
Sicilia).
Apprezzata la
presenza di Rossella Giletto (Age Pitrè) ed aderente al Comitato educativo per
la promozione e la valorizzazione del territorio della VI Circoscrizione, come
quella dell’Unione Sociale che ha realizzato, in un bene confiscato, la prima
ed unica in Italia Casa del Terzo settore.
Di rilevanza la
visita del Sottosegretario di Stato Davide Faraone che, elogiando l’iniziativa,
ha affermato che eventi simili vanno replicati ed amplificati.
Il Sottosegretario,
forte della sua esperienza politica, dei ruoli ricoperti e dell’attenzione mostrata nei confronti
delle Persone con disabilità, si è intrattenuto con ciascun partecipante all'evento,
mostrando interesse alle diverse e variegate attività, compiaciuto di avere
conosciuto tante realtà che spesso, pur operando in sordina, danno lustro alla
città metropolitana di Palermo.
Agricoltura, Terzo
settore, Cultura e Cittadini/e attivi/e hanno fatto rivivere il principe Carlo
Cottone.
n.b.
le foto dell’evento sull'album “CREA LAVORO” sulla pagina facebook del
Movimento dei Cittadini Sicilia
giovedì 7 dicembre 2017
CONVEGNO "NON SOLO IL 3 DICEMBRE"
il 29 novembre 2017, nel rispetto del programma, si è svolto presso l’auditorium della RAI Sicilia il convegno NON SOLO IL 3 DICEMBRE, che ha colmato tutti i posti disponibili.
Promosso ed organizzato dalla scrivente Associazione di Volontariato Movimento dei Cittadini Sicilia con il supportodel Centro Servizi per il Volontariato di Palermo e degli Operatori preposti, i quali hanno sostenuto concretamente, fattivamente e con professionalità l’iniziativa.
Dinamica si è dimostrata la partnership del Coordinamento regionale per i diritti delle Persone con disabilità, dell’Associazione di Volontariato Arteinsieme, dell’Ufficio nazionale del Garante per i diritti delle Persone con disabilità e dell’Associazione di protezione civile AOPCS.
Il titolo desiderava scuotere la società civile sul fatto che non bisognava attendere il 3 dicembre "Giornata Internazionale delle persone disabili" per porre la dovuta attenzione alle loro problematiche ed ai loro diritti.
Necessita, infatti, quotidianamente adoperarsi, a qualunque livello di responsabilità civica, solidale e di buona politica perché le Persone "diverse ma speciali" hanno urgenza di avere riconosciuto il diritto a condurre una vita “normale”.
Il convegno ha desiderato, attraverso testimonianze dirette, ostentare un approccio diverso alla disabilità, offrendo riflessioni in un ottica realisticamente positiva, per il superamento del pietismo e dell’indifferenza che sono insite, purtroppo, in una buona parte di popolazione e della politica.
Persone che sono un esempio per tutta la collettività e che, supportati dalle famiglie e da Cittadine e Cittadini solidali, con il loro coraggio, la loro forza interiore e la loro ferma volontà sono riuscite a superare i limiti del loro stato di disabilità.
Non sono mancate ulteriori testimonianze da parte di coloro che si prodigano con impegno per rendere possibile quanto le stesse Persone con disabilità, ritenevano difficile ed, a tratti, impossibile.
Il clima creatosi nella sala è stato di sano e forte coinvolgimento attivo che ha prodotto reale integrazione.
Le testimonianze rese sono state alquanto toccanti e di stimolo, rendendo l’auditorium impregnato di un’atmosfera di benessere.
Non sono state rivelate differenze di alcun genere, riscontrando una certa predisposizione ad un coinvolgimento partecipativo.
E' stato ricordato Salvatore Crispi, il gigante dei diritti delle Persone con disabilità.
Un doveroso grazie alla Direzione della RAI Sicilia.
domenica 19 novembre 2017
Castello Utveggio – percorso d’arte e di abbandono
Ricordo che da ragazzo, dopo un’estenuante scalata in bicicletta e trovandomi al cospetto del maestoso castello Utveggio, osservavo la presenza di pecore e capre all'interno.
Infatti, utilizzando la fatiscente recinzione esistente, qualche pastore aveva usufruito del castello come rifugio per il proprio gregge.
Ero giovane, ma mi domandavo se tale "destinazione d'uso" era quella auspicata dal cavaliere Michele Utveggio.
Dopo molti anni ho partecipato ad un convegno ed ho avuto modo di apprezzare l’imponente struttura liberty, restaurata e dotata, appunto, di una sala convegni con l’impianto di traduzione simultanea ed una foresteria.
I convegnisti restavano esterrefatti apprezzando il sito ed il panorama.
Nello scorso mese di ottobre è nata l’Associazione Salviamo castello Utveggio, e di recente l’Amministrazione comunale di Palermo ed un deputato (Michele Anzaldi n.d.r.) hanno sollevato richieste di affidamento, interpellanze per dar vita ad un tavolo istituzionale affinché tale bene di proprietà della Regione siciliana non si trasformasse nuovamente in "una stalla".
Castello Utveggio nel corso degli anni ha ricevuto diverse attenzioni quali albergo di lusso, casinò ed ultimamente, come già accennato, sede di formazione manageriale.
Certo gli investimenti e gli introiti sono motivo di grandi interessi, ma, a nostro modesto avviso, è un BENE COMUNE e quindi la sua destinazione deve essere per l’intera collettività e mai affidata ai singoli.
Avvicinandosi l’anno 2018, nel quale la città di Palermo sarà capitale della cultura ed accoglierà tanti turisti, necessitano urgenti azioni per la sua valorizzazione, la relativa sistemazione, accessibilità e messa in sicurezza della rete viaria che conduce al castello.
SALVIAMO CASTELLO UTVEGGIO, MA ANCHE MONTE PELLEGRINO
Cenni di storia (tratto da Wikipedia)
Il castello Utveggio è un imponente palazzo in stile liberty simile ad un castello neogotico dal caratteristico colore rosa pallido, posto sul promontorio del monte Pellegrino (parte integrante e caratterizzante del "più bel promontorio del mondo" come Goethe definì monte Pellegrino nel suo celebre Viaggio in Italia) a 346 m sul livello del mare, con vista sulla città di Palermo.
La costruzione dell'edificio iniziò nel 1928, venne ultimato nel 1933 ed inaugurato l'anno successivo. Il progetto era dell'architetto Giovan Battista Santangelo, professore della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Palermo, che lo eseguì per volere del cavaliere Michele Utveggio. Il cavaliere, che aveva acquistato nel 1927 i terreni dal comune di Palermo, finanziò l'intera opera, compresa la strada di collegamento e il sistema di approvvigionamento idrico.
L'edificio venne quindi adibito ad albergo di lusso, al quale venne dato il nome di Grand Hotel Utveggio.
La posizione fu scelta per sfruttare l'invidiabile vista sul golfo di Palermo e sull'intera città e, allo stesso tempo, emulare l'hotel Villa Igiea costruito nelle vicinanze.
L'impresa costruttrice, di proprietà dello stesso cavaliere Utveggio, all'epoca era una delle più moderne ed attrezzate della regione tanto che riuscì nella difficile opera in soli 5 anni.
Purtroppo l'idea imprenditoriale non ebbe fortuna nonostante l'offerta per l'epoca fosse estremamente competitiva. Dopo poche stagioni in affari, già all'inizio della seconda guerra mondiale l'attività era in forte declino; in questo periodo si tentò di aprirvi un casinò ma senza successo. La guerra e l'utilizzo della zona da parte delle truppe fasciste inizialmente, e di quelle alleate in un secondo tempo, decretarono la chiusura definitiva dell'impianto che restò per molti anni abbandonato e vandalizzato.
Nel 1984 venne acquistato e restaurato dalla Regione Siciliana ed affidato nel 1988 ad un ente con personalità giuridica per la realizzazione di una scuola manageriale di alta formazione. In questa occasione vennero aggiornati gli interni originali e furono adeguati gli impianti idraulici, elettrici ed informatici per rendere la struttura moderna.
martedì 31 ottobre 2017
Assistenti sociali: solo l’11,8% non ha mai ricevuto intimidazioni. Il 15.4% ha subito violenza fisica
Una professione tra le più problematiche in un periodo sensibilmente condizionato dalle crescenti criticità sociali.
Un articolo che deve fare riflettere su tale professione e sulla carenza di organici e strumenti.
Necessitano azioni ed interventi urgenti.
Lo rileva una ricerca promossa dal Consiglio nazionale degli Assistenti Sociali e dalla Fondazione Nazionale Assistenti Sociali.
L’88,2% dei professionisti è stato oggetto di violenza verbale, l’11,2% ha subito danni a beni o proprietà e il 35,8% ha temuto per la propria incolumità o quella di un familiare a causa del lavoro.
Le maggiori criticità nei servizi a tutela dei minori e in quelli a sostegno di adulti in difficoltà.
11 Ottobre 2017 - Nel corso della propria esperienza professionale solo poco più di un assistente sociale su dieci (11,8%) non ha mai ricevuto minacce, intimidazioni o aggressioni verbali. Ben tre professionisti su venti (il 15,4% ) hanno subito una qualche forma di aggressione fisica; l’88,2% è stato oggetto di violenza verbale, mentre il 61% ha assistito ad episodi di violenza verbale contro i colleghi. Ed ancora: l’11,2% ha subito danni a beni o proprietà addebitabili all'esercizio della professione; il 35,8% ha temuto per la propria incolumità o quella di un familiare a causa del lavoro.
Sono questi alcuni dei dati della ricerca “Conoscere per agire. Il fenomeno dell’aggressività nei confronti degli assistenti sociali” promossa dal Consiglio nazionale degli Assistenti Sociali, dalla Fondazione Nazionale Assistenti Sociali e che è stata condotta su un campione di oltre 20 mila professionisti, quasi la metà dei 42 mila assistenti sociali italiani e presentata oggi presso la sede del Cnel.
Vi hanno collaborato i Consigli regionali degli Ordini degli assistenti sociali di Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia - Romagna, Valle d’Aosta, Friuli - Venezia Giulia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Puglia, Sicilia, Umbria, Campania e Lazio.
La ricerca è stata realizzata da Alessandro Sicora, Università della Calabria, che ne ha curato il coordinamento scientifico, Urban Nothdurfter, Libera Università di Bolzano e da Mara Sanfelici, Università degli studi di Milano Bicocca.
“Rilevante è che nel solo ultimo trimestre - e quindi in un arco di tempo relativamente breve - oltre mille tra i partecipanti alla ricerca abbiano subito forme di violenza fisiche che hanno richiesto un intervento medico importante. Dato, questo, preoccupante - considerate le conseguenze in termini di danni alla salute fisica e psicologica dei professionisti coinvolti - anche per la percezione da parte degli assistenti sociali di una sempre maggiore incidenza del fenomeno della violenza durante lo svolgimento del proprio lavoro”, commentano il Consiglio nazionale degli Assistenti Sociali e la Fondazione Nazionale Assistenti Sociali in una nota che illustra in sintesi i dati.
Secondo la ricerca, infatti, un quarto del campione (25,4%) pensa che la violenza fisica contro gli assistenti sociali sia aumentata negli ultimi cinque anni; il 61% degli intervistati ritiene che lo sia quella verbale, il 47,1% ritiene che episodi che comportano danni o minacce di danni a beni e proprietà sia aumentata nello stesso arco di tempo.
Emerge, poi, che i settori nettamente più a rischio sono i servizi a tutela dei minori e i servizi a sostegno di adulti in difficoltà. Circa un quarto del campione (24,5%) svolge la professione presso servizi a sostegno e tutela di bambini e famiglie; un quarto del campione (25,5%) si dedica a persone che hanno necessità di sostegno legate all’età anziana (14,1%) o a condizioni di disabilità (11,4%); il 9,3% degli intervistati lavora in servizi per adulti in difficoltà, il 5,9% si occupa di progetti sociali nell’ambito del penale o del penale minorile; 18,2% in servizi integrati socio-sanitari Solo il 3,6% è dedicato a servizi a sostegno della popolazione immigrata.
Solo una parte delle aggressioni fisiche subite vengono segnalate alle autorità di pubblica sicurezza o al proprio ente, rispettivamente nel 10,6% e 23,3% dei casi. Presumibilmente in ragione di un certo grado di sfiducia diffuso tra i professionisti. Il 49% gli intervistati dichiara, infatti, che a seguito di episodi di violenza verbale l’ente di appartenenza non ha preso alcuna iniziativa concreta per aiutarli e sostenerli.
Per Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio Nazionale degli Assistenti sociali “il fenomeno violenza e le maggiori difficoltà nel rapporto tra assistenti sociali, istituzioni e cittadini non può prescindere dallo stato di crescente sofferenza in cui si trova oggi il sistema dei servizi sociali. Anzi, ne è una diretta conseguenza. E’ evidente che nei nostri servizi si scarica la sfiducia e la rabbia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Serve attivare nuovi sistemi organizzativi e strategie metodologiche per gestire meglio le criticità, così come serve - ed è ormai ineludibile - investire in risorse professionali, nella formazione anche continua oltre a costruire servizi adeguati e nella sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Silvana Mordeglia, presidente della Fondazione assistenti sociali, sollecita “l’attenzione delle istituzioni pubbliche affinché vi sia una maggiore consapevolezza delle effettive difficoltà che i nostri colleghi – complice anche una crisi economica che, almeno per quanto riguarda le conseguenze sui Servizi sociali, sembra non avere fine – sono costretti ad affrontare e gestire per poter svolgere al meglio i loro compiti. Siamo in presenza di episodi di violenza frutto di sofferenza e di tensioni sociali, ma non vanno assolutamente sottovalutati quelli che derivano anche da una falsa rappresentazione della attività degli assistenti sociali. Stereotipo, quest’ultimo, difficile da superare”.
Secondo Barbara Rosina, Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine del Piemonte e coordinatrice tecnica della ricerca “è indubbio che i servizi sociali abbiano forze inadeguate rispetto ai cambiamenti in atto ed alle nuove esigenze e spesso non riescono ad esercitare nel modo dovuto il ruolo di accoglienza del disagio, di accompagnamento e di supporto. Sono necessari, e non più rinviabili, interventi per sostenere l’intero sistema dei servizi: le soluzioni delle criticità non possono essere delegate agli operatori che sono privi delle necessarie risorse economiche e degli strumenti necessari senza le quali è impossibile mettere in atto azioni efficaci”.
fonte, dalla quale è possibile leggere la ricerca:
lunedì 2 ottobre 2017
Mondo Solidale: Volontariato: la vera sfida è incidere sull’80% di...
Mondo Solidale: Volontariato: la vera sfida è incidere sull’80% di...: L’intervento di Riccardo Guidi, ricercatore dell’università di Pisa alla conferenza 2017 di CSVnet. La frequenza dell’impegno sociale non ...
Iscriviti a:
Post (Atom)