E' tematica alquanto controversa che ha avuto, quasi, un suo epilogo.
L'Associazione, congiuntamente ad altre, sostiene che una strada da seguire, ma di parere opposto si è espressa la Corte dei conti, Veneto, parere n. 313/2016.
Siamo coscienti che l'amministrazione condivisa ed i patti di collaborazione siano ben diversi dal baratto amministrativo, anche se già applicato da diversi Comuni, ma necessita adottare i Regolamenti per l’amministrazione condivisa dei beni comuni.
Interessante e da trasferire quanto crea e realizza Labsus (laboratorio per la sussidiarietà) e comprendere se le Circoscrizioni, per abitanti e per dimensioni superiori a tantissimi Comuni, possano essere delegati a tale adozione.
Del resto se si parla di patti territoriali tra Comuni diversi, non dovrebbe essere difficile identificare le opportune strade.
Il baratto amministrativo è un contratto che viene stipulato tra una amministrazione pubblica e un cittadino.
Il cittadino per sanare la propria posizione debitoria svolge dei lavori utili come ridipingere i muri di un edificio comunale, curare i fiori in un giardino, verniciare una staccionata, ripulire le strade ed altro, sulla base di un elenco di progetti approvati (tratto da Wikipedia).
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